Il Foro è il cuore civico della città romana con attività amministrative, politiche, commerciali e religiose che vi trovano posto. E’ parte integrante del tessuto della città e si colloca solitamente alla confluenza delle strade più importanti o nei pressi di essa. L’evoluzione del foro prima dell’età imperiale è molto complessa e riguarda caso per caso proprio perchè è parte integrante dell’urbanistica della città e si adatta sia al territorio che agli adattamenti di esso. A Roma compaiono diversi fori in epoche differenti per svolgere attività sempre più vicine alle necessità della popolazione.
Augusto nel suo complesso di interventi regala a Roma una serie imponente di opere pubbliche per buona parte collocate nel suo Foro. A Roma, si conserva ben poco degli altri monumenti augustei; il Mausoleo di Augusto che riprende motivi etruschi, realizzato con un sistema ingegnoso di volte che formano il grande tumulo ricoperto di terra ed il complesso dei quattro templi di Largo Argentina.
Il Foro di Augusto
Il Foro di Augusto fu realizzato in connessione al Foro di Giulio Cesare, del resto anch’esso completato da Ottaviano. L’impianto del Foro, simile a quello del Foro Giulio, è caratterizzato da una spiccata assialità che vede i portici e il tempio di Marte Ultore disposti simmetricamente rispetto all’asse maggiore dello spazio rettangolare su cui è organizzato la piazza del Foro.
Notevole l’influenza delle piazze tardo ellenistiche nell’uso dei portii colonnati e degli ordini, ma il complesso di spazio che ne nasce è di chiaranovità romana per la sua ampiezza e per la conformazione e uso degli elementi architettonici e di composizione urbanistica.
La presenza di elementi curvilinei, come le esedre e l’abside del tempio, rappresentano delle articolazioni planimetriche inserite in un contesto neoclassico con il trattamento lineare dei portici architravati e ritmati dall’ordine archiettonico.